| La giornata quasi terminata. Il sole tendeva lentamente a sparire dietro quelle montagne lontane, che circondavano l'immenso lago nero, e alcune nuvole grigie sovrastavano il cielo rosso. Vento che si scontrava sulle vetrate dell'infermeria, e un lieve lamento di dolore proveniva dalla terza corsia. Uno studente del quarto anno, Jhonathan Crisby, era rimasto vittima di un doloroso duello, e il risultato della sua sfrontatezza lo aveva condotto a riempirsi il volto di ferite piccole, in quantità enorme. Benchè questi duelli dolosi fossero categoricamente vietati a Hogwarts, chi trasgrediva non attendeva altro che mentire su come si fosse procurato quel che aveva, e nel conoscere bene le sue prede, Vanessa annuiva accontentando le loro bugie, e scrivendo nel rapporto della cartella clinica, tutto il contrario che le era stato riferito. Così, con un gesto rapido, spalancò le tende candide, ritrovandosi innanzi al ragazzo, stringendo in mano una ciotola contenente una pozione magica. Basta lamentarsi Crisby, è impossibile che tu senta dolore dopo quella pozione che hai ingerito! asserì scocciata dalla scena che stava mettendo in atto il giovane. Avanti, tirati un pò su con il cuscino gli ordinò dolcemente, e posò la ciotola sul comodino di legno che giaceva accanto al letto. Jhonathan si mosse lentamente, e tra un gemito e l'altro fece ciò che l'infermiera gli consigliò, e non appena si mise comodo, Vanessa immerse una garza sterile nella ciotola, e la pozione dorata emanò un'aroma di caramello, sprigionando un lieve fumo azzurro. Fece così riemergere la garza, e dolcemente l'adagiò sul volto dello studente, coprendo tutte le ferite sanguinanti. Questo ti farà rimarginare tutte le ferite, e ti regalerà per tua gioia, e mia felicità, sogni tranquilli. Buonanotte terminò, sorridendo al ragazzo che non appena inalò il profumo della pozione, cadde in un sonno profondo. Vanessa si voltò recuperando la ciotola e dopo essersi chiusa alle spalle le tendine per dare intimità al suo paziente, sobbalzò, ritrovandosi innanzi ad una ragazza dai lunghi capelli ricci e castani che la guardava intimorita, fissandola negli occhi. S-sei Vanessa v-vero? disse balbettando. E le porse un pezzetto di pergamena. L'infermiera si portò una mano sul cuore per riprendersi dallo spaventò, e poi guardando la ragazza afferrò delicata ciò che le porgeva, posando di conseguenza la ciotola su un tavolino accanto a loro. Si accinse quindi ad aprire la pergamena piegata più volte, e con la lieve luce che penetrava dalla vetrata alla sua sinistra focalizzò la scrittura, e lesse rapida. Un tratto di penna veloce, a dir poco elegante. Le "ordinava" di recarsi immediatamente alla Testa di Porco, a Hogsmeade. Per di più senza compagnia, e come se non bastasse, la lettera non era firmata. Vanessa alzò lo sguardo verso la studentessa di corvonero che ancora se ne stava in piedi a scrutare la situazione, in pieno e incomprensibile timore. Chi te l'ha data questa? domandò diretta, forse con un tono di voce troppo gelido, e la ragazza deglutì, abbassando lo sguardo. Un u-uomo ma non so chi sia veramente rispose lei tremando. Beh com'era? Avrai pur visto il suo volto esordì l'infermiera, infiervolendosi appena, iniziando a pensare a tutto ciò che poteva significare quel biglietto, date le ultime cose accadute proprio lì in Infermeria. Scioccamente, pensò proprio ad Angel Jael, ma quella scrittura non apparteneva a lui, e la ragazza emise un rumore con la gola di puro disagio. Vanessa la guardò addolcendo lo sguardo e allungò la mano poggiandola dolcemente sulla sua spalla. Perdonami tesoro, vai nella tua sala comune, tranquilla. E senza farselo ripetere due volte, la giovane si dileguò, e Vanessa raggiunse il suo ufficio togliendosi rapida il camice bianco, rimanendo nei suoi jeans stretti e scuri, con una maglietta bianca aderente a maniche corte. I suoi tacchi risuonarono nel silenzio e afferrò il giacchetto di pelle marrone chiaro, indossandolo. Poi si voltò verso lo specchio alle sue spalle, e una rapida sistemata al suo trucco, e ai suoi capelli, lasciarono spazio ad un'espressione del viso piuttosto preoccupata. La bacchetta con sé, e rassicurandosi che tutto era tranquillo, confermando la sua idea di poter lasciar solo il signorino Crisby, velocemente si allontanò lasciandosi dietro l'infermeria, prendendo così quel famoso passaggio segreto riaperto da poco e diretto alla bellissima Hogsmeade. Pensava, il cuore le batteva forte. Non aveva minimamente idea di chi fosse stato a farle recapitare quel messaggio. E nella fretta di scoprirlo, si ritrovò ben presto fra le stradine deserte di Hogsmeade. Il buio era calato sul paesino magico. La Testa di Porco era a pochi metri da dove si trovava, e l'agitazione daliva sempre di più, poi, non appena si ritrovò innanzi all'entrata, nella sua eleganza da donna ormai cresciuta spalancò la porta cigolante di legno massiccio, entrando nel più pudrito del locali. Si guardò rapida attornò, e non notò nessun volto familiare, così decise di accomodarsi al bancone, attendendo chi l'aveva chiamata lì. Delicata si sedette sullo sgabello. Un caffè aromatizzato alla menta, grazie. Asserì rispondendo allo sguardo curioso del cameriere che se ne stava sull'altro lato del bancone. Vanessa si guardò ancora attorno, e attese.
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