| Silente fissò impassibile il volto della piccola mora che entrava nel suo studio, molto spaurtia a prima vista, quasi timorosa: motivo? Nessunoche a liu fosse dato di sapere,naturalmente. Spesso i bambini, i ragazzi soprattutto, viaggiavano su manici di scopa rubati in un mondo tutto loro, magari preso da un leggendario racconto, magari della sua stessa vita. Eh si, lui ne aveva fatte di follie ai tempi d'oro. Gli erano costati molto, la sua famiglia prima di tutto. Ma non ne parlava volentieri, anche perchè aveva imparato, col tempo dei suoi 150 anni, che la gente, se vuole consolazione e aiuto, la cerca in una figura forte, senza debolezze. Era molto che lui non poteva permettersi debolezze... non con tutti, perlomeno. Sorrise gentile all'esile figura di ragazza, immobile davanti a lui.
"Si accomodi pure, signorina Black... posso offrirle uan tazza di thè? Sa, io sono abituato a berlo a quest'ora, e non mi dispaicerebbe un pò di compagnia..."
Agitò con noncuranza la bacchetta... ah, la bacchetta!.. e quindi sul tavolo apparvero un vassoio, due tazze fumanti e un piatto ripieno di dolciumi vari: Dobby non deludeva mai le aspettative, che dio lo benedisse quel piccolo folletto! Prese un dolcetto alla cannella e lo mangiò in un boccone, per poi guardare eloquente la ragazzina..
"Sa, non è u nperiodo proprio calmissimo per me, non vorrei che qualcuno, nel tentativo di.. come si dice? Ah, dimenticavo! Farmi fuori faccia del male anche a lei... - poi indicò il vassoio - Almeno siamo certi che non sono avvelenati."
La squadrò da dietro gli occhiali a mezzaluna, e subito qualcosa gli disse che c'era un motivo. Un motivo per cui era venuta li, da lui, un motivo per cui adesso era ncora ferma impalata al centro della stanza.. un motivo perchè quello sguardo, a metà fra dispiaciuto e terrorizzato, vagava sul suo studio. Ma lui odiava avere pregiudizi: prima il thè, e poi magari uan discussione, a stomaco pieno però! Addentò un altro dolciume, irrigando il tutto con un sorso di thè.
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